Se fai sul serio con la SEO, allora non puoi non ottimizzare per RankBrain. Perchè? Perchè Google ha recentemente annunciato che RankBrain è il suo terzo più importante segnale di ranking. E diventa ogni giorno più importante. In questa guida imparerai tutto quello che devi sapere sull'algoritmo di Google Rank Brain. Vediamolo.
Questa guida è la traduzione italiana dell'articolo originale "Rank Brain, the definitive guide" di Brian Dean, che ringrazio per avermi autorizzato a tradurlo.
Articolo originale
1) Rank Brain, una spiegazione visuale
Che cos'è Google RankBrain?
RankBrain è un algoritmo di apprendimento automatico (AI) che Google utilizza per determinare i risultati della ricerca. Aiuta anche Google a elaborare e comprendere le query di ricerca.
Quindi: cosa rende RankBrain diverso? Prima di RankBrain il 100% dell'algoritmo di Google era programmato a mano. Quindi il processo funzionava più o meno in questo modo:
Naturalmente gli ingegneri umani lavorano ancora sull'algoritmo, ma Rank Brain compie operazioni proprie in background.
In breve, RankBrain modifica l'algoritmo da solo.
A seconda della parola chiave, RankBrain aumenterà o diminuirà l'importanza di backlink, freschezza dei contenuti, lunghezza del contenuto, autorità di dominio ecc.
In effetti Rank Brain esamina in che modo gli utenti di Google interagiscono con i nuovi risultati di ricerca. Se gli utenti apprezzano il nuovo algoritmo, rimane. In caso contrario, RankBrain ripristina il vecchio algoritmo.
Ecco la parte più incredibile:
Google ha chiesto a un gruppo di ingegneri di identificare la pagina migliore per una determinata ricerca. Poi lo hanno chiesto anche a RankBrain.
E RankBrain ha superato in performance gli ingegneri di Google del 10%!
Perciò in breve Rank Brain funziona. Ed è qui per restare. Adesso entriamo nel dettaglio del suo funzionamento.
2) Come funziona Rank Brain
Rank Brain ha due funzioni principali:
1. Comprendere (e distinguere) query di ricerca (keywords);
2. Misurare come le persone interagiscono con i risultati (soddisfazione utente).
Vediamole una per volta.
2.1) Comprendere le query di ricerca
Alcuni anni fa, Google aveva un problema:
Il 15% delle parole chiave che le persone digitavano in Google non erano mai state viste prima.
Il 15% potrebbe non sembrare molto. Ma quando si elaborano miliardi di ricerche al giorno, equivale a 450 milioni di parole chiave che hanno rallentato Google ogni giorno.
Prima di RankBrain, Google scansionava le pagine per vedere se contenevano la parola chiave esatta cercata da qualcuno.
Ma poiché queste parole chiave erano nuove, Google non aveva idea di cosa stesse cercando realmente l'utente (search intent). Quindi tiravano a indovinare.
Ad esempio, supponendo di aver cercato "la console grigia sviluppata da Sony". Google avrebbe cercato pagine che contenevano i termini "grigio", "console", "sviluppato" e "Sony".
Oggi invece Rank Brain capisce perfettamente che cosa gli stiamo domandando. E fornisce un set di risultati accurato al 100%.
Non male. Cosa è cambiato? Prima, Google avrebbe cercato le parole della query di ricerca direttamente sulla pagina.
Oggi RankBrain cerca di capire davvero cosa intendi. Proprio come farebbe un umano.
Come? Associando parole chiave mai viste prima alle parole chiave che Google ha già visto.
Ad esempio, Google RankBrain potrebbe aver notato che molte persone cercano "console grigia sviluppata da Nintendo".
E ha imparato che le persone che cercano "console grigia sviluppata da Nintendo" vogliono vedere una serie di risultati sulle console di gioco.
Quindi quando qualcuno cerca "la console grigia sviluppata da Sony", RankBrain porta risultati simili alla parola chiave che già conosce ("console grigia sviluppata da Nintendo").
Quindi mostra risultati sulle console. In questo caso, la PlayStation.
RankBrain è in grado di contestualizzare la ricerca dell'utente, accorpando sinonimi e altri riferimenti per restituire all'utente un elenco di risultati qualitativamente più aderenti alle query
Un altro esempio: qualche tempo fa Google pubblicava un post su come stanno usando il machine learning per comprendere meglio il searcher intent:
in quel post si descrive una tecnologia chiamata "Word2vec" che trasforma le parole chiave in concetti.
Ad esempio, Google afferma che questa tecnologia "comprende che Parigi e la Francia sono collegate allo stesso modo di Berlino e della Germania (capitale e paese), e non allo stesso modo di Madrid e dell'Italia".
Anche se questo post non parlava specificamente di RankBrain, è probabile che RankBrain utilizzi una tecnologia simile.
In breve: Google RankBrain va oltre la semplice corrispondenza delle parole chiave. Trasforma il termine di ricerca in concetti...e cerca di trovare pagine che corrispondano a quel concetto. Nel capitolo 3 vi mostrerò come questo cambia il modo in cui dovremmo fare ricerca per parole chiave SEO.
Ma prima, scopriamo l'elemento più interessante di ciò che RankBrain fa.
2.2) Come RankBrain misura la soddisfazione dell'utente
Come abbiamo visto, RankBrain può comprendere nuove parole-chiave. E può persino modificare l'algoritmo da solo.
Ma la vera domanda è:
Una volta che RankBrain mostra una serie di risultati, come fa a sapere se sono effettivamente buoni?
In poche parole, RankBrain mostra una serie di risultati di ricerca che pensa ci piaceranno. Se molte persone dimostrano interesse per una pagina specifica nei risultati, RB darà a quella pagina un aumento di ranking.
E se invece quella pagina non ci piaceva? Lasceremo la pagina e la sostituiremo con una pagina diversa. E la prossima volta che qualcuno cerca quella parola chiave (o un termine simile), RB osserverà come si comporta.
Se Google si accorge che molte persone si soffermano su un risultato specifico, darà una spinta a quella pagina per renderla più facile da trovare.
Che cosa sta osservando RankBrain esattamente?
Sta prestando molta attenzione a come interagiamo con i risultati della ricerca. In particolare, sta guardando:
- Click-Through-Rate biologico
- Dwell time (tempo fra il risultato di ricerca e ritorno al motore)
- Frequenza di rimbalzo (bounce rate)
- Pogo-sticking
Questi sono noti come segnali di esperienza dell'utente (segnali UX). Diamo un'occhiata a un esempio:
Ti sei stirato un muscolo nella schiena giocando a tennis. Quindi cerchi "muscoli stirati" in Google.
Come la maggior parte delle persone, fai clic sul primo risultato. Sfortunatamente, l'introduzione è piena di contenuti generici e riempitivi ("La tua schiena è un importante gruppo muscolare ..."). Quindi premi il pulsante indietro e controlli il secondo risultato:
Bingo! Adesso trovi finalmente il risultato che stavi cercando.
Quindi, invece di battere "indietro", passi 5 minuti a leggere la routine di fisioterapia della pagina. E poiché hai ottenuto ciò che volevi, non hai rivisitato i risultati della ricerca.
Questo avanti e indietro si chiama "Pogo-sticking". Ed è qualcosa cui RankBrain presta molta attenzione.
Se Google nota che le persone lasciano rapidamente una pagina per fare clic su un risultato di ricerca diverso, questo invia un messaggio forte a Google: "Quella pagina puzza!".
Allo stesso modo se Google si accorge che molte persone si soffermano su un risultato specifico, darà una spinta a quella pagina per renderla più facile da trovare.
Vi dirò di più sull'ottimizzazione per i segnali UX nei Capitoli 4 e 5. Ma adesso è tempo per me di mostrarti come RankBrain cambia il modo in cui funziona la ricerca per parole chiave.
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3) Keyword search in un mondo con Rank Brain
Come hai visto, ora Google può capire l'intento che si cela dietro una parola chiave.
Questo significa che la ricerca di parole chiave tradizionali è morta? Naturalmente no!
Detto questo, potrebbe essere necessario modificare il processo di ricerca delle parole chiave in modo che sia più adatto a RankBrain.
Ecco come:
3.1) Ignora le chiavi a long tail
Le parole chiave a coda lunga sono morte.
(Ebbene sì, l'ho detto).
Nel passato aveva senso creare centinaia di pagine diverse ognuna ottimizzata attorno a una parola chiave diversa. Ad esempio, creavi una pagina ottimizzata per "il miglior strumento di ricerca per parole chiave". E magari aveva senso crearne un'altra ottimizzata per "il miglior strumento per la ricerca di parole chiave". Perchè con il vecchio Google potevi classificare ogni pagina per le rispettive parole chiave a coda lunga.
Ma oggi RankBrain capisce immediatamente che queste due chiavi sono sostanzialmente la stessa cosa, quindi ottimizzare per long tail non ha più molto senso. Cosa dovremmo fare allora?
3.2) Ottimizzare per chiavi a coda media
Invece di long tail, consiglio di ottimizzare i contenuti attorno alle parole chiave a coda media. Le parole chiave a coda media sono topic intermedi. Ottengono più volume di ricerca rispetto alla coda lunga in media. E al tempo stesso non sono estremamente competitivi.
Ad esempio, ecco una serie di parole chiave sull'argomento "Dieta Paleo". I termini nel mezzo sono le parole chiave a coda media.
Quando ottimizzi la tua pagina attorno a una parola chiave a media coda (e rendi quella pagina eccezionale), RankBrain ti classificherà automaticamente per quel termine...e migliaia di parole chiave simili.
In breve, ti consiglio di ottimizzare la tua pagina attorno a una singola parola chiave. (Assicurati solo che sia una parola chiave a coda media)
In questo modo lasci RankBrain classificare la tua pagina per molte parole chiave correlate diverse.
4) Come ottimizzare title e description tag per il CTR
Come abbiamo visto nel capitolo 1, il CTR organico è un segnale di ranking per RankBrain.
La domanda è: come puoi convincere la gente a cliccare sul tuo risultato?
Bene, questo è esattamente quello che vediamo in questo capitolo.
4.1) Equipaggia il tuo title con l'emotività
Non c'è dubbio: i titoli emozionali ottengono più clic.
I copywriter lo sanno da anni. E negli ultimi anni questa idea è stata confortata dai dati. In effetti, CoSchedule ha trovato una chiara correlazione tra titoli altamente emotivi e condivisioni sociali come si vede nell'immagine.
Ad esempio, ecco un tag title generico ottimizzato per SEO:
Suggerimenti per la produttività: come ottenere di più
Non male. Ma manca il "quid" che spinge le persone a fare clic.
Ecco come puoi trasformare quel tag in una fonte di emozioni (mantenendola SEO-friendly):
Spacca la tua to-do-list con questi 17 suggerimenti sulla produttività
Ora non ha sempre senso creare titoli altamente emotivi. Ma ogni volta che puoi, dovresti.
4.2) Aggiungi parentesi quadre o tonde alla fine dei title
Questo è il mio hack CTR preferito di tutti i tempi. Ho scoperto per la prima volta questo suggerimento da uno studio che HubSpot e Outbrain hanno fatto alcuni anni fa.
In quello studio hanno analizzato 3,3 milioni di titoli. E hanno trovato che le parentesi hanno sovraperformato rispetto ai title senza parentesi del 33%.
Infatti questa tecnica funziona e io inlcudo spesso le parentesi nei miei title.
Di seguito alcuni esempi di parentesi che potete utilizzare per arricchire i vostri title:
(2018) (Nuovi Dati) (Case Studies)
[Infografica] [Suggerimenti verificati] [Report]
4.3) Utilizzare i numeri (e non solo nei post elenco)
Dati provenienti da numerose fonti (incluso BuzzSumo) parlano chiaro: i numeri migliorano il CTR.
La parte migliore?
Puoi usare i numeri nel tuo title anche se il tuo contenuto non è un list post.
Per esempio l'anno scorso ho pubblicato questo case study:
Come si vede ho utilizzato non uno, ma due numeri nel titolo.
4.4.) Spargi parole significative sui tuoi title tag
Le parole pregne di significato sono termini che racchiudono un contenuto emotivo forte. Avete indovinato: usare Power Words aiuterà il vostro titolo a distinguersi e ad ottenere più clic. Ecco una lista di alcune delle mie Power Words preferite di tutti i tempi:
Efficace Enorme Mastodontico Monumentale
Esempi Comprovato Nuovo Potente
4.5) Non dimenticare di ottimizzare il tuo description tag per il CTR
Sì, i tag descrittivi non impattano più direttamente sul ranking. Detto questo, ho trovato che una descrizione ottimizzata può aumentare significativamente il tuo CTR.
Ecco come creare un tag description che ottiene risultati:
- 1) Rendila emozionale
Proprio come per il title, conviene che la descrizione suggerisca emozioni.
- 2) Vendi il PERCHÈ qualcuno dovrebbe cliccare sul tuo risultato
Il tuo contenuto è completo? Basato sulla ricerca? Divertente? Vendilo nella tua descrizione.
- 3) Copia parole e frasi che sono usate nella ricerca a pagamento
- 4) Includi la tua chiave di ricerca obiettivo
Google la mostrerà in bold, il che potrebbe aiutare a farla emergere in SERP.
5) Come ottimizzare il contenuto per bounce e dwell time
OK, quindi hai usato i miei suggerimenti per aumentare il CTR. E più persone fanno clic sul tuo risultato.
Ora cosa fare? Bene, devi dimostrare a Google che i tuoi risultati rendono felici i loro utenti.
E il modo migliore per farlo? Migliora il tuo tempo di "sosta" (dwell time). Vediamo come.
5.1) Google utilizza veramente il dwell time?
Dwell time è il tempo che un utente Google spende sul tuo sito dopo aver fatto clic sul tuo risultato. Ovviamente maggiore è il dwell time, meglio è.
Questo parametro dice a Google: "Amico, le persone adorano questo risultato. Facciamo un salto di qualche posizione".
E se qualcuno rimbalza dal tuo sito dopo 2 secondi, questo dice a Google: "Questo risultato puzza! Abbassiamolo di alcune posizioni".
Quindi è logico che RankBrain misuri il dwell time e misuri i risultati in base a questo segnale.
In effetti, un dipendente di Google ha recentemente affermato che Google si basava al 100% sui segnali off-page (in particolare i backlink). Anche se Google utilizza ancora i backlink, questo dipendente ha poi sottolineato che:
Google sta integrando il machine learning in questo processo, implementando modelli che intercettano i comportamenti dell'utente, se clicca su una pagina, se vi rimane, se torna indietro, con l'obiettivo di scoprire esattamente la relazione fra queste azioni.
E i dati lo confermano. Quando abbiamo analizzato una serie massiccia di risultati di ricerca di Google, abbiamo riscontrato una correlazione diretta tra le classifiche elevate e la bassa frequenza di rimbalzo.
5.2) Come ridurre il bounce rate e migliorare il dwell time
Adesso è il momento di condividere alcune semplici strategie che possono migliorare il dwell time.
1) Porta il tuo contenuto nell'area di visibilità del monitor
Quando qualcuno clicca il tuo sito da Google si aspetta di trovare una risposta alla sua domanda ADESSO.
In altre parole queste persone non vogliono dover scorrere il tuo contenuto e leggerlo per trovare le informazioni che cercano. Per questo motivo raccomando di eliminare qualunque cosa prima del contenuto, evitando esempi come questi:
2) Usa intro brevi (max 5-10 linee)
Che ci crediate o no, passo più tempo sulle mie introduzioni che sui titoli.
Questo perché la tua introduzione è dove il 90% dei tuoi lettori decide di rimanere...o andare.
E dopo un sacco di test ho scoperto che le introduzioni brevi funzionano meglio.
Perché?
Quando qualcuno cerca qualcosa in Google, conosce già questo argomento. Quindi non c'è bisogno di una introduzione troppo approfondita.
Usa l'introduzione per vendere il contenuto che stanno per leggere, in questo modo:
Quando qualcuno cerca "white hat seo" legge quest'intro e pensa: "Grande, sono nel posto giusto!"
3) Pubblica contenuto lungo e approfondito
Ho fatto test approfonditi su questo argomento. E posso dire con certezza che:
Contenuto più lungo = tempo di permanenza migliore.
Il contenuto più lungo può rispondere pienamente alla query di un utente.
Ovviamente, è necessario più tempo per leggere una guida di 2000 parole rispetto a un post del blog di 400. Ma questa è solo una parte dell'equazione.
L'altro motivo per cui il contenuto di una forma lunga migliora il dwell time è il fatto che il contenuto più lungo può rispondere pienamente alla query di un utente.
Ad esempio, supponiamo di cercare "come eseguire una maratona".
E il primo risultato su cui fai clic è un post di 300 parole. In un certo senso risponde alla tua domanda ...ma tu vorresti di più. Quindi fai clic sul pulsante Indietro per trovare qualcosa di meglio (come potresti ricordare, Google chiama questo "Pogo-sticking").
E questa volta fai jackpot.
Trovi una guida completa che copre tutto ciò che devi sapere sulla maratona. Quindi prendi una tazza di caffè e leggi la guida dall'inizio alla fine. Hai persino riletto alcune sezioni. Tutta questa lettura sta accumulando un serio tempo di attesa. Il contenuto di moduli lunghi funziona così bene che tendo a pubblicare SOLO contenuti di almeno 2000 parole.
4) Spezza il testo in blocchi più facili da fruire
Facciamocene una ragione: leggere 2.000 parole è difficile.
Ed è ancora più difficile se quelle 2000 parole vengono presentate come un gigantesco muro di testo.
Fortunatamente, c'è un modo semplice per aggirare questo problema: sottotitoli.
I sottotitoli suddividono i tuoi contenuti in chunk digeribili e di dimensioni ridotte. Ciò migliora la leggibilità e, quindi, il dwell time.
Io uso molti sottotitoli su Backlinko per questo motivo esatto:
Nello specifico io cerco di creare un sottotitolo ogni 200 parole di testo.
6) Altre strategie di ottimizzazione Rank Brain e case studies
In questo capitolo tratterò una serie di strategie veloci che puoi utilizzare per ottimizzare il tuo sito per RankBrain.
6.1) Incrementa la Brand Awareness, aumenta il CTR
Ti ho già mostrato come numeri, emozioni e parole potenti possono migliorare il tuo CTR organico. Ma c'è un'altra variabile ENORME che non ho menzionato: la conoscenza del marchio.
Inutile dire che se qualcuno conosce il tuo marchio, è più probabile che faccia clic sul tuo sito nei risultati di ricerca. Infatti, i dati di WordStream hanno rilevato che la brand awareness può aumentare il CTR fino al 342%!
1) Prova gli annunci Facebook
Anche se le persone non cliccano o non convertono i Facebook Ads mettono il brand sotto gli occhi di molte persone.
2) Crea Newsletter dal valore straordinario
Niente aumenta la consapevolezza del marchio più dell'invio di contenuti di valore alle caselle di posta della gente.
3) Alla fine fai un "Content Blitz"
Un "Content Blitz" è il momento in cui pubblichi una tonnellata di contenuti in un breve periodo di tempo. E fidati di me: questo è MODO più potente dei contenuti gocciolanti nel corso dell'anno.
6.2) Passa da "Zero" a "Hero" (il caso di Sean e la sua guida che non andava bene)
Hai una pagina sul tuo sito che non ha funzionato bene come speravi?
Ho una buona notizia: se torni indietro e ottimizzi quella pagina per RankBrain, puoi dargli un aumento SERIO nel ranking.
Ad esempio, Sean di Proven.com aveva un'enorme guida sul suo sito che stava andando bene...ma non come aveva sperato. Per migliorarla ha utilizzato una Power Word nel title, in modo da migliorare il CTR. Questo semplice cambiamento ha dato una spinta del 128% al traffico organico dell'articolo.
Ma la parte più rilevante di questa storia è che RankBrain ha notato l'incremento del CTR ed ha spinto l'articolo più su in SERP.
6.3) Usa chiavi LSI per riempire i vuoti di contenuto
Le parole chiave LSI (Latent semantic indexing) sono parole correlate al topic principale del contenuto.
Perché le parole chiave LSI sono importanti? Bene, danno a RankBrain il contesto di cui ha bisogno per comprendere a pieno la tua pagina.
Ad esempio, diciamo che stai scrivendo una guida sulla creazione di link.
Le parole chiave LSI potrebbero essere:
- Backlink
- Autorità di dominio
- Email outreach
- Testo nell'ancora
E quando RankBrain vede che i tuoi contenuti includono questi termini, si sincera che la tua pagina riguarda la creazione di link.
Il che significa che hai maggiori probabilità di classificarti per le parole chiave correlate a quell'argomento.
È possibile scoprire parole chiave LSI con lo strumento di comprensione del linguaggio naturale di Watson.
Questo strumento analizza il contenuto che gli viene dato per concetti, entità e categorie.
Ad esempio, quando ho incollato la prima bozza di questa guida, ha sputato fuori concetti relativi a RankBrain.
La parte interessante è che non ho menzionato molti di questi termini nella guida. Come RankBrain, Watson capisce di cosa tratta il mio contenuto.
E quando aggiungi queste parole chiave LSI al tuo post, confermerai a RankBrain che il tuo contenuto è completo.
E adesso è il tuo turno!
Ho messo una tonnellata di lavoro in questa guida, quindi spero che ti sia piaciuta.
Adesso vorrei conoscere la tua opinione: cosa implementi di più? CTR? Usi le LSI keywords?
Fammi sapere lasciando un commento.
Studio data driven strategy dal 2005, quando mi ricordo che cercavamo la musica su Napster. Sono un data driven specialist, il mio lavoro è portare traffico qualificato sui siti web. Ho un team di partner specializzati per supportare missioni importanti. Vado a passeggio e qualche volta corro.
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